
Giovani tra Scilla e Cariddi
Quasi duemila giovani sono stati coinvolti per due anni in un progetto di promozione della legalità e della partecipazione, talmente
Quasi duemila giovani sono stati coinvolti per due anni in un progetto di promozione della legalità e della partecipazione, talmente
Essere giovani oggi non è il privilegio che molti raccontano. Ci dicono che abbiamo tutto: la tecnologia, le libertà, infinite possibilità. Eppure ci sentiamo persi, svuotati, pieni di ansie. Viviamo sotto una pressione costante: dobbiamo essere i migliori, ovunque e sempre, mentre i social ci sbattono in faccia vite perfette e irraggiungibili. Intanto il futuro è incerto, il lavoro precario, la casa un miraggio. Ci caricano di aspettative che non ci appartengono, ci chiedono di sorridere, di non deludere. Ma dentro ci sentiamo soli, inadeguati, invisibili. È ora di cambiare rotta: alzare la voce, pretendere ascolto, costruire spazi per essere davvero visti. Perché dietro ogni silenzio, dietro ogni sorriso forzato, c’è un mondo che chiede solo di essere compreso.
Si parla tanto dei giovani, ma si parla poco e niente con i giovani, gli adulti latitano e la famiglia
Recentemente si fa un gran parlare di disagio giovanile. Molti ritengono che le restrizioni dovute al Covid ed il conseguente isolamento dei ragazzi e dei giovani dentro la bolla dei social e delle relazioni virtuali attraverso lo smartphone, siano stati due fattori scatenanti del disagio. Ma il fenomeno è colto nelle sue dimensioni reali o è ingigantito, etichettando come disagio anche le normali fasi di transizione come l’adolescenza? E quale deve essere il corretto approccio degli adulti? Ludovica Saraceno lo ha chiesto al Maestro di strada Marco Rossi-Doria
Ad ogni episodio di violenza che vede coinvolti giovani o giovanissimi esplode- via social, ma non solo – l’immancabile corollario di dichiarazioni da parte di politici, esperti di varia natura, ministri ed umanità varia. Quando poi i fatti accadono a scuola, come recentemente avvenuto nel prestigioso Liceo Scientifico Vinci di Reggio Calabria, lo psicodramma collettivo si traduce nella denuncia dell’esistenza di una vera e propria emergenza, senza interrogarsi realmente sulle radici profonde del malessere che riguarda non solo i giovani, ma anche gli adulti di riferimento
Due anni di laboratori, esperienze, tirocini e viaggi: un percorso nuovo per motivare i ragazzi che non studiano e non lavorano
Perchè sei un essere speciale, ed io avrò cura di te.Da Battiato a Papa Bergoglio: prendersi cura dell’altro/a è un modello per giovani non immobili davanti allo specchio, a contemplare la propria immagine o intrappolati nella Rete. Il 15 febbraio scade il termine per la presentazione delle domande di Servizio Civile Universale per i giovani dai 18 ai 28 anni che, come raccontiamo in questo articolo, hanno la possibilità , per dirla con Francesco, “di contribuire alla tutela della dignità umana e alla costruzione di una società più giusta e solidale”
Ascoltare e collaborare con i giovani per dare un futuro alla Calabria. La politica fa melina, ma i giovani devono decidere se “rischiare un tiro da tre” o far scadere il tempo della partita in cui si gioca il loro futuro
L’inclusione ha bisogno di tempo e di comunità educanti. Incrementare l’inclusione di giovani migranti in Piemonte, Calabria e Sicilia, favorendo l’incontro tra giovani migranti, comunità educanti e imprese: è questo l’obiettivo del progetto Tempo al Tempo, realizzato con il contributo di Impresa sociale Con I Bambini, dalla Cooperativa Frassati e oltre 45 altri partner
Tutta questione di follower. La vita dei giovani è sempre più immersa nell’universo social, di cui sono molto pochi coloro che conoscono i veri meccanismi di funzionamento ed i rischi che si corrono, non solo dal punto di vista della privacy. Si pone il tema di come recuperare una dimensione di vita meno virtuale, senza illudersi di diventare tutti come i Ferragnez
Sezioni
Informazioni
Di più
NEM è un giornale digitale interamente dedicato ai temi della solidarietà e della marginalità sociale. È una testata no-profit che si avvale di alcuni giornalisti pubblicisti e di collaboratori che per motivi professionali e/o di volontariato sono personalmente impegnati sulle problematiche del disagio, delle fragilità, della solidarietà, della cura delle persone e dell’inclusione sociale.